Come tutelarsi dallo stalking in caso di separazione

Come tutelarsi dallo stalking in caso di separazione

STALKING

COME TUTELARSI IN CASO DI SEPARAZIONE

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

I recenti episodi di cronaca, peraltro sconvolgenti, ci fanno riflettere su situazioni allarmanti per quanto riguarda gli episodi di stalking che si stanno verificando tra ex coniugi o ex compagni.

Purtroppo capita che certi uomini abbiano una considerazione della propria moglie e/o della compagna come una “proprietà privata” e, talvolta abbiano dei comportamenti che tendono ad annientare la donna come essere umano. 

Nel corso dei miei studi alla CSI Academy, con la dott.ssa Roberta Bruzzone, (direttrice del master) abbiamo analizzato diversi casi di stalking che alla fine, purtroppo, hanno portato al femminicidio.

E’ un fenomeno che non si può assolutamente sottovalutare. La recente casistica sui casi di stalking ci delinea cinque diverse categorie di stalker.

In questo articolo vorrei porre l’attenzione sullo stalker che corteggia e lo stalker respinto si tratta, purtroppo, delle due tipologie di cui si sente parlare nelle cronache nazionali, queste due categorie a mio avviso sono le più pericolose.

Vediamo innanzitutto quali sono le categorie e poi vedremo come difenderci suggerendovi una tipologia di comportamento che può esservi utile all’esordio dello stalker e come può intervenire la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia.

Le categorie di Stalker

Lo stalker indispettito

Sono quelle persone che covano rancore a prescindere. Vogliono vendicarsi a tutti costi e
quindi credono che le loro azioni persecutorie siano giustificabili a tutti i costi. Rientrano in questa categoria gli ex coniugi ex compagni / e chi è stato lasciato al termine di una relazione sentimentale.

Lo stalker bisognoso di affetto e di attenzioni

Sono quelli che pensano che una semplice cortesia sia un attenzione verso di lui e/o verso di lei. Attenzione che in realtà non esiste. Da qui iniziano gli atti persecutori.

Lo stalker che corteggia

In genere pone in essere attenzioni e corteggiamenti in modi inopportuni e molto insistenti senza rendersene conto, data la sua incapacità nel rapportarsi con il genere femminile.

Lo stalker respinto

Nella categoria degli stalker che corteggia  rientra, ovviamente, anche chi è stato respinto.
Può trattarsi di una persona che avrebbe voluto instaurare una relazione oppure di un ex coniuge o compagno / a. Si verifica in genere tra coloro che pretendono di recuperare la relazione precedente e quindi nel caso di
separazione tra coniugi o ex compagni

Come ho già detto in premessa, per quanto riguarda lo stalker che corteggia e lo stalker respinto si tratta, purtroppo delle due tipologie di cui si sente parlare nelle cronache nazionali, in relazione a episodi di femminicidio. Quindi attenzione a queste due categorie che a mio avviso sono le più pericolose.

Lo stalker predatore

Questa categoria di stalker è quella finalizzata alla consumazione di rapporti sessuali, in  genere è strettamente collegata a quella dello stalker che corteggia ed a quella dello stalker respinto.

Lo stalker donna

Sebbene di norma, almeno nell’immaginario comune, lo stalker è una figura maschile, ciò non toglie che anche molte donne si rendano spesso colpevoli del reato di atti persecutori, soprattutto per vicende sentimentali e, quindi, ai danni del proprio ex o della sua nuova compagna.

Come difendersi dagli Stalker

Gli ex partner che assumono comportamenti persecutori aggressivi e violenti dopo la separazione, di solito, avevano già dato segni durante la relazione di coppia, magari con scenate di gelosia e/o con telefonate continue e costanti, invio di messaggi, filmati, frasi  d’amore, foto che ricordano i momenti intimi del rapporto di coppia e quant’altro.

Veniamo dunque ad alcuni consigli e regole di base che la vittima degli atti persecutori dovrebbe seguire fin dal primo momento.

Analizzare la situazione e non sottovalutare assolutamente i comportamenti assillanti o fuori luogo posti in essere dallo stalker.
  1. Essere estremamente determinati rispetto ai propri sentimenti nei confronti dello stalker. Rifiutare nettamente inviti e offerte e dire “no” in modo fermo e inequivocabile
  2. Mostrarsi del tutto indifferenti ai  comportamenti persecutori, anche quando reagire sarebbe la reazione più spontanea. In base ai miei studi, talvolta l’indifferenza è la migliore strategia per scoraggiare lo stalker
  3. Evitate situazioni e luoghi a rischio. Nel caso siate pedinate evitate luoghi poco frequentati. Cambiate spesso percorso per andare al lavoro, a fare la spesa a prendere i bambini a scuola. Ricordatevi che lo stalker patologico si apposta
  4. Avere sempre con sé il cellulare per poter chiamare immediatamente le Forze dell’ordine (113) o il servizio di Pronto intervento (112)
  5. In caso di un’aggressione fisica chiamare subito il 118 oppure rivolgersi al pronto soccorso più vicino: saranno i medici, a comunicare il fatto alle forze dell’ordine, in genere, nel pronto soccorso è presente un posto di polizia. Comunque è quasi sempre presidiato da una guardia giurata in continuo contatto con le forze dell’ordine.
Come può intervenire la nostra Agenzia Investigativa ?

Consigliamo innanzitutto di tenere un diario di tutti i comportamenti persecutori di cui si è stati vittima, comprese le telefonate, le e-mail, i messaggi WhatsApp, invio di filmati, fotografie, lettere etc, trasferire i dati in un cd da allegare alla denuncia querela e soprattutto.

E’ un documento utile per ricostruire e fornire la cronologia dei fatti al momento della “denuncia querela”.

In caso di telefonate anonime con numero coperto, sono a disposizione delle apparecchiature che consentono di identificare il chiamante ed il luogo da dove provengono le chiamate.

Questo è un elemento utilissimo ai fini della “denuncia querela”

Consigliamo ai parenti ed amici, non intervenite! La situazione può peggiorare.

La vittima è il bene primario da tutelare

Non esitare a contattarci, insieme troveremo la soluzione al tuo problema.

La nostra Agenzia Investigativa – specializzata nel diritto di famiglia – opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

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Lite tra coniugi, mai di fronte ai bambini

Lite tra coniugi, mai di fronte ai bambini

INFEDELTA’ CONIUGALE E DIRITTO DI FAMIGLIA:

LITE TRA CONIUGI, MAI DI FRONTE AI BAMBINI

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

“In famiglia a volte capita di sollevare i toni di una discussione e di finire per litigare in modo non molto ortodosso”

A questo proposito, abbiamo ritenuto opportuno offrire un prezioso contributo ai frequentatori nel nostro sito, i quali, ci pongono continuamente delle domande e poiché la nostra Agenzia Investigativa è specializzata nel diritto di famiglia oggi vogliamo esaminare gli aspetti di una autorevole sentenza del Tribunale di Oristano e più precisamente “Trib. Oristano sent. 8/02/2022 n. 65/2022”, questa sentenza è molto significativa in quanto ha posto l’accento su:

“chi turba le relazioni familiari per futili motivi mirando a sbriciolare la figura del coniuge o del compagno deve essere multato perché contribuisce a minare la stabilità dei minori.”

Quando i bambini assistono a questi spettacoli “poco gradevoli” sono portati a pensare le cose più strane ed il più delle volte non capiscono che cosa stia realmente accadendo.
Di fatto, la famiglia del “Mulino Bianco” non esiste; anche nelle coppie più affiatate capita di discutere.

Una giornata ‘no’, e uno scambio verbale un po’ più acceso, si può trasformare in una lite, quelle ‘normali’, non pensiamo a: “episodi estremi e di violenza, argomenti che, abbiamo già trattato nelle nostre news, proprio in tema di infedeltà coniugale e che può sfociare in violenza domestica, quindi, sempre purtroppo a discapito della donna”

La domanda che di solito si pongono i figli è:

  • perché la mamma ed il papà si comportano in questo modo?
  • Cosa sta succedendo?
  • Perché urlano in continuazione?

Non dimenticate che queste situazioni possono destabilizzare la crescita e l’equilibrio psico affettivo dei vostri figli.
La legge punisce questo tipo di atteggiamenti; che cosa rischiano i genitori che litigano davanti ai figli?

Il Tribunale di Oristano, con questa autorevole sentenza – ha ricordato che:

“chi turba le relazioni familiari per futili motivi mirando a sbriciolare la figura del coniuge o del compagno deve essere multato per aver minato la stabilità dei figli minori – in genere il coniuge o il compagno che subisce, nella maggior parte dei casi è sempre la donna “

Ormai è palese che la maggior parte dei femminicidi derivano da forme psico patologiche maschili.
Questo argomento lo tratterò in una delle prossime news, con molta probabilità, con una stimatissima avvocatessa che si occupa proprio di queste problematiche.

Ormai è palese che la maggior parte dei femminicidi derivano da forme psico patologiche maschili.
Questo argomento lo tratterò in una delle prossime news, con molta probabilità, con una stimatissima avvocatessa che si occupa proprio di queste problematiche.

I genitori che litigano di fronte ai figli commettono un reato?

Ecco il motivo del perché rivolgersi alla nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia

La Suprema Corte di Cassazione si è espressa molto chiaramente con una sentenza del 2018 (Cass. sent. n. 18833/2018)

Gli ermellini hanno stabilito che una furiosa lite davanti ai figli concreta delle fattispecie penalmente rilevanti come il reato di maltrattamento in famiglia, considerando che, il coniuge o il compagno che pone in  essere atti nei quali costringe i bambini a dovere assistere in un clima di paura ad un episodio di violenza, anche se sia esclusivamente verbale e non fisica.

“chiunque maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da tre a sette anni.
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità ovvero se il fatto è commesso con armi” (art. 572 c.p.).

L’interpretazione della Suprema Corte di Cassazione è la seguente:

Il reato si può configurare anche quando il comportamento maltrattante non si sia tradotto in comportamenti vessatori, fisici o psicologici, rivolti direttamente verso la vittima, ma consista nel fare assistere il minore, quale  spettatore passivo, ai comportamenti violenti e offensivi attuati nei confronti di altra persona, in questo caso, verso l’altro genitore.

Il Tribunale di Oristano ha ribadito la legittimità dell’ammenda per i genitori che litigano davanti ai figli turbando, in questo modo, i rapporti familiari, in particolare quando si mira a distruggere la figura dell’altro coniuge o compagna/o

Il caso esaminato dal Tribunale di Oristano era relativo a un episodio che si potrebbe definire “classico”, vale a dire, l’infedeltà di un genitore che fa scatenare un putiferio tra le mura domestiche, con padre e madre che non  riescono a tenere separate le loro conflittualità e la responsabilità che hanno in qualità di genitori.

Ecco perché sarà indispensabile raccogliere gli elementi di prova al fine di dimostrare chi realmente ha posto in essere questa condotta lesiva, non solo nei confronti dei figli ma anche nei confronti del coniuge o del compagno/a.

Non esitare a contattarci, insieme troveremo la soluzione al tuo problema.

La nostra Agenzia Investigativa – specializzata nel diritto di famiglia – opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

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Affido dei figli minori

Affido dei figli minori

OGGI VOGLIAMO AFFRONTARE UNA PROBLEMATICA CHE SI VERIFICA NELLA COPPIA SUBITO DOPO LA SEPARAZIONE.

COME INTERVIENE LA NOSTRA AGENZIA INVESTIGATIVA?

Iniziamo con l’analizzare le tre tipologie di affidamento

1) L’AFFIDAMENTO CONDIVISO

La regola, generalmente prevede che i figli debbano essere affidati a entrambi i genitori, il così detto affido condiviso.
Ove vi siano figli minori, come prevede il codice civile, “questi hanno il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori”.
A tal fine, dovrebbero essere adottati i giusti provvedimenti valutando la possibilità che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori, il così detto principio ormai noto della bi genitorialità.

2) L’AFFIDAMENTO ESCLUSIVO

Nel caso in cui il giudice decida che l’affidamento condiviso non sia opportuno e comunque nell’interesse del figlio minore, può disporre l’affidamento esclusivo ad solo uno dei genitori.
Talvolta, sono gli stessi genitori a richiedere l’affidamento esclusivo del figlio a uno solo di loro.
La nostra Agenzia Investigativa interviene quando l’affidamento condiviso risulterebbe pregiudizievole per il minore e quindi quando uno dei due genitori risulti evidentemente incapace di assumere tale ruolo.

La nostra Agenzia Investigativa, talvolta, è chiamata ad effettuare tutte le indagini che dimostrino che un genitore, da tutta una serie di comportamenti che pone in essere, risulta inidoneo ad assumere il ruolo di genitore.

Ad esempio:
  • Una educazione troppo autoritaria che può esplicitarsi con punizioni e grida
  • Forme gravi di trascuratezza, includendo incurie materiali ma anche affettive, come dimenticanze gravi, abbandono della scuola primaria
  • Condizioni socio-economiche molto disagiate, soprattutto, nel caso delle famiglie molto numerose con scarsa capacità di reddito.
  • Un ambiente inadeguato con conflittualità tra coniugi e/o ex compagni e quindi con instabilità del nucleo familiare originario.

La nostra Agenzia Investigativa, sarà chiamata a svolgere tutte le attività investigative che si ritengano necessarie 

3) L’AFFIDAMENTO SUPERESCLUSIVO

Il 20 marzo 2014, il Tribunale di Milano, con una ordinanza innovativa, ha introdotto una nuova tipologia di affidamento denominata “ affidamento superesclusivo o rafforzato”.
Con questo provvedimento si è stabilito un principio secondo il quale un genitore, nel caso in cui si verifichino determinati requisiti, come ad esempio: lontananza materiale, irreperibilità, indisponibilità dell’altro genitore, può agire in giudizio al fine di richiedere non solo l’esercizio esclusivo della potestà genitoriale, come nel caso dell’affidamento
affidamento esclusivo, ma anche la possibilità di assumere tutte le decisioni di maggior importanza come ad esempio – salute, educazione, istruzione – senza dover  consultare l’altro genitore.

Per poter ottenere l’affidamento superesclusivo da parte del Tribunale bisognerà  necessariamente produrre in giudizio tutti gli elementi di prova, come si è detto, l’indisponibilità materiale del genitore, il mancato sostentamento, che rappresenta una fattispecie di reato, pertanto, a tale proposito interviene l’articolo 570 del Codice penale, che punisce le violazioni degli obblighi di assistenza familiare, questo vale anche quando il reato si consuma fuori dal matrimonio.
Anche la lontananza volontaria, purchè questa non sia determinata da fattori contingenti, ad esempio lontananza per motivi di lavoro.

E’ evidente infatti come, in presenza dei predetti requisiti sia fondamentale l’intervento della nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia che possa supportare l’altro coniuge nel poter ottenere le decisioni da parte dell’Autorità competente nell’interesse del figlio minore.

Non esitare a contattarci sapremo darti le giuste indicazioni per poter affrontare al meglio il tuo problema.

La nostra Agenzia Investigativa opera sul tutto il territorio regionale e nella penisola.
Nello svolgimento delle indagini rispettiamo appieno il codice deontologico Federpol ed la protezione dei dati personali in materia di privacy.

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Determinazione dell’assegno di mantenimento

Determinazione dell’assegno di mantenimento

COME DETERMINARE E/O RIDETERMINARE L’IMPORTO DELL’ASSEGNO DI MANTENIMENTO DEI FIGLI

COME INTERVIENE LA NOSTRA AGENZIA INVESTIGATIVA

Entrambi i genitori siano essi coniugati o non, comunque, sono tenuti a mantenere entrambi i figli, siano questi maggiorenni o minorenni, sempre che non siano autosufficienti.

La nostra Agenzia Investigativa in più di una occasione è stata interpellata al fine di verificare lo stato di dipendenza economica dei figli maggiorenni per rideterminare, nell’eventualità fosse possibile, l’ammontare dell’assegno di mantenimento.

E’ bene chiarire che le seguenti considerazioni valgono anche per il calcolo del mantenimento dei figli di genitori non uniti in matrimonio. I parametri che vengono individuati ed utilizzati per la determinazione dell’assegno di mantenimento in genere sono i seguenti.

Il mantenimento dei figli deve garantire non solo le esigenze di vitto ed alloggio, necessarie ad ogni essere umano, la giurisprudenza, ormai consolidata fa riferimento alla:
stabile organizzazione domestica”, e deve “rispondere a tutte le necessità di cura ed educazione.”
Quindi, sostenere il figlio nello sviluppo delle proprie inclinazioni, negli studi e nella formazione professionale

SUL TENORE DI VITA

Come interviene la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia ?

Il più delle volte accade che uno dei due coniugi voglia occultare, in tutto o in parte i propri redditi pur mantenendo un tenore di vita elevato.
E’ bene sapere che è fondamentale per la  determinazione della misura dell’assegno di mantenimento anche il tenore di vita vissuto dai figli quando i genitori erano ancora sposati o stabilmente conviventi.

Come individuare le capacità economiche dei genitori ?

A tale obbligo contribuisce anche la valutazione delle possibilità economiche dei genitori.
Insieme ad altri criteri che utilizza la nostra Agenzia Investigativa specializzata nel diritto di famiglia andranno valutate oltre che le possibilità economiche dei genitori anche l’eventuale reddito occulto ed il patrimonio netto sia esso mobiliare e/o immobiliare, pertanto, il calcolo del reddito sarà determinato e/o rideterminato tra i parametri appena enunciati.

Il calcolo sarà determinato dalla proporzione tra questi due elementi.

LA PERMANENZA PRESSO I GENITORI

Sulla misura dell’assegno di mantenimento, incide il tempo trascorso stabilmente dal figlio con l’uno o con l’altro genitore.
Per il figlio collocato in via esclusiva o  prevalentemente presso la mamma e che frequenti il papà solo un giorno alla settimana, l’assegno di mantenimento versato dal padre avrà un importo superiore.
È infatti oggettivo come la permanenza stabile di un figlio presso un genitore comporti dei  costi quotidiani ordinari e straordinari superiori.

L’assegno di mantenimento quindi deve pareggiare il contributo tra i genitori.

La nostra Agenzia Investigativa opera sul tutto il territorio regionale e nella penisola.
Nello svolgimento delle indagini rispettiamo appieno il codice deontologico Federpol.

Contattaci e troveremo insieme la soluzione del problema nel rispetto delle leggi vigenti.

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Indagini Familiari: FAQ

Indagini Familiari: FAQ

OGGI VOGLIAMO OCCUPARCI DI ALCUNE FAQ

Frequently Asked Questions, domande che vengono più frequentemente poste dai visitatori del nostro sito sulle indagini familiari

 

La scoperta di una infedeltà coniugale influisce sull’assegno di mantenimento?

Il coniuge che tradisce generalmente perde il diritto all’assegno di mantenimento se l’ex coniuge si rivolge al tribunale competente per giurisdizione e chiede la separazione con addebito.

Cosa è l’addebito?

L’addebito è l’attribuzione della responsabilità che il giudice ascrive a chi viola l’obbligo alla fedeltà, la conseguenza è la perdita del diritto all’assegno mantenimento, pertanto, anche se il coniuge infedele non ha reddito ed è disoccupato, non può percepire l’assegno di mantenimento e non ha neppure i diritti ereditari sull’ex coniuge.

L’addebito implica anche la perdita dello stato di erede legittimo che spetterebbe “ex lege” al coniuge finché non interviene la sentenza di divorzio.

Chi viene accusato di tradimento, si può difendere (e come)?

Assolutamente si, ci si può difendere benissimo, ovviamente dopo aver analizzato con attenzione la fattispecie concreta ed eventualmente sostenere tesi diverse, sempre che ci sia la possibilità, consigliando e raccogliendo gli elementi di prova che in genere la nostra Agenzia Investigativa suggerisce al nostro cliente.

In questo caso, il Giudice potrebbe decidere di non dichiarare l’addebito alla luce delle risultanze acquisite dalla nostra Agenzia Investigativa.

Quali sono le prove valide per dimostrare il tradimento?

La prova del tradimento può essere ottenuta attraverso la nostra Agenzia Investigativa che oltre che acquisire tutti gli elementi di prova che dimostrino l’infedeltà coniugale testimonierà anche in un eventuale giudizio di separazione giudiziale.

Esistono situazioni in cui non si perde il mantenimento?

Sì, ci sono alcune eccezioni nelle quali il tradimento non comporta la perdita del diritto al mantenimento, al momento della consulenza vi spiegheremo quali sono queste eccezioni.

Cosa succede se si scopre il tradimento dopo la separazione?

Poniamo il caso che l’ex coniuge scopra in un momento successivo che è stato tradito. Si possono far valere questi elementi di prova? la valutazione va fatta caso per caso. Per questo motivo consigliamo ai nostri Clienti di valutare con molta attenzione le indagini preventive.

L’accordo tra i coniugi sul mantenimento può essere modificato a seguito del verificarsi di un
tradimento?

In caso di separazione consensuale, i coniugi possono concordare sull’assegno di mantenimento senza necessariamente rivolgersi al Giudice, però, se nel frattempo si dovesse verificare un’ infedeltà l’accordo potrebbe essere rivalutato in sede di divorzio.

Anche in questo caso è necessario acquisire tutti gli elementi di prova necessari, per questo motivo, il coniuge che ha subito l’infedeltà coniugale potrebbe chiedere al Tribunale competente di modificare il provvedimento.

Qual è il ruolo dell’avvocato in caso di tradimento e diritto al mantenimento?

Innanzitutto è bene chiarire che tra l’avvocato e l’investigatore privato vi è una netta linea di demarcazione professionale.

La nostra Agenzia Investigativa, specializzata nel diritto di famiglia, è in contatto con i più importanti studi legali esperti di diritto di famiglia che forniscono assistenza e consulenza (anche con il gratuito patrocinio, qualora vi siano le condizioni) sia in caso di infedeltà coniugale e quindi il diritto al mantenimento e sia nel caso di separazione consensuale quando vi siano i presupposti per l’accordo tra ex coniugi.

Come consigliamo di proteggere il diritto al mantenimento in caso di tradimento?

Per proteggere il proprio diritto al mantenimento consigliamo una consulenza presso la nostra Agenzia Investigativa esperta nel diritto di famiglia.

E’ fondamentale essere trasparenti riguardo la propria situazione patrimoniale e soprattutto per quanto riguarda la propria condotta durante il matrimonio.

Speriamo di aver risposto a tutte le vostre domande frequenti, in ogni caso, qualora ci fossero delle perplessità, vi consigliamo di contattarci e sapremo darvi le giuste indicazioni ma soprattutto i giusti riferimenti.

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