Licenziamento legittimo per giusta causa

Licenziamento legittimo per giusta causa

SIMULAZIONE DI MALATTIA

COME INTERVIENE LA NOSTRA AGENZIA INVESTIGATIVA?

Cosa si intende per simulazione di malattia del lavoratore ?

E’ il comportamento di un lavoratore che adducendo di essere ammalato, simula la malattia per rimanere assente dal proprio lavoro e magari andare a svolgerne un altro per sè oppure per conto terzi o addirittura per una impresa concorrente.

Nel caso in cui venga accertato dalla nostra Agenzia Investigativa che il lavoratore dipendente è assente dal posto di lavoro per una malattia simulata, può essere querelato dal datore di lavoro per il reato di truffa, disciplinato dall’ art. 640 del Codice Penale.

La truffa appartiene alla categorie dei reati contro il patrimonio e più nello specifico dei reati contro il patrimonio commessi mediante frode.

Per frode si intende un atto o comportamento diretto a ledere un diritto altrui con l’inganno.

Mediante il reato di truffa il truffatore induce qualcuno in errore utilizzando artifizi o raggiri, al fine di ricavare un ingiusto profitto con altrui danno. Il soggetto agente deve agire con lo specifico fine (dolo specifico) di ricavare un ingiusto profitto dalla propria condotta.

Licenziamento legittimo per giusta causa

Il dipendente che percepisce un’ingiusta indennità erogata dall’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale per una patologia che in realtà è inesistente, concreta un fattispecie talmente grave da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro, pertanto, assolutamente un caso di recesso legittimo, licenziamento per giusta causa. A tale proposito il riferimento è Corte di Cassazione 1.6.2005, n. 11674.

Come interviene la nostra Agenzia Investigativa

Il lavoratore dipendente compie un atto illecito e quindi è perseguibile disciplinarmente nel caso in cui sia assente dal posto di lavoro per malattia e svolge un’altra attività lavorativa, pertanto, il datore di lavoro, può accertare questa fattispecie rivolgendosi alla nostra Agenzia Investigativa (Cass. n.6236 del 2001 ).

Una delle attività svolte dalla nostra Agenzia Investigativa, in ambito aziendale è quella di accertare la veridicità della malattia del dipendente. Gli elementi di prova raccolti sono indispensabili giusta causa per il licenziamento.

Non esitate a contattarci, insieme troveremo la soluzione al vostro problema.

La nostra Agenzia Investigativa opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

STUDIO MASILE INVESTIGAZIONI SRLS

Via San Lucifero, 59 - 09125 Cagliari  - Tel. 070.270010 -   P. IVA 03792660924
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Le indagini preliminari del datore di lavoro

Le indagini preliminari del datore di lavoro

LE INDAGINI PRELIMINARI DEL DATORE DI LAVORO

SONO CONSENTITE?

E’ possibile o meno per il datore di lavoro far svolgere indagini preliminari finalizzate ad accertare alcune condotte che abbiano rilievo disciplinare da parte del lavoratore ?

Un tema singolare e di fondamentale importanza per il detectivage in Italia e che abbiamo avuto modo di affrontare con i nostri clienti.

Vediamo quali possono essere le motivazioni:
1. Le assenze dal posto di lavoro
2. Le finte malattie
3. Furti in azienda
4. Atti di concorrenza sleale
5. Fuga di notizie

Il problema affrontato dalla giurisprudenza, in quanto indagini preliminari finalizzate ad accertare la sussistenza di fatti che giustifichino l’apertura di una procedura disciplinare, riguarda proprio l’ammissibilità o meno delle indagini -per così dire- preliminari quale attività rivelatrice della condotta scorretta da parte del lavoratore.

Vediamo innanzitutto quale è la posizione della dottrina e della giurisprudenza in tal senso

Molti dei nostri clienti, talvolta ci chiedono se  sia possibile verificare le attività di un loro dipendente al di fuori dell’ambiente di lavoro, in quanto gravemente sospettati di fornire informazioni alla concorrenza e quindi atti di concorrenza sleale

Dottrina e giurisprudenza, hanno fornito, interpretazioni talvolta non coincidenti, in quanto, da una parte, l’inammissibilità di questi accertamenti investigativi, in quanto si violerebbero le garanzie procedurali stabilite nello Statuto dei Lavoratori se non in caso di conclamata attività condotta scorretta da parte del lavoratore. A nostro avviso, quando la condotta scorretta è conclamata, l’azienda ha già subito dei danni che talvolta sono irreparabili.

Una parte della dottrina e della giurisprudenza le ritengono possibili, perché, in teoria, potrebbero servire a limitare eventuali condotte scorrette da parte del lavoratore dipendente senza che ciò implichi una posizione contestativa nei confronti dello stesso. A tale proposito, viene così ad ammettersi la possibilità che il datore possa effettuare indagini preliminari allo scopo di una adeguata conoscenza dei fatti.

Gli ermellini hanno quindi riconosciuto ampia discrezionalità al datore di lavoro durante questa fase, negando la possibilità di un intervento del sindacato.

Le indagini preliminari, svolte dal datore di lavoro, sarebbero consentite al fine di consentire al datore di lavoro di acquisire gli elementi di prova necessari per assumere la decisione di attivare le procedure che riterrà più opportune.

Le indagini preliminari vengono svolte nel pieno rispetto della vigente normativa della Privacy ed in conformità con lo statuto dei lavoratori e riteniamo siano utilissime per prevenire possibili problemi sul posto di lavoro.

Non esitate a contattarci, insieme troveremo la soluzione al vostro problema.

La nostra Agenzia Investigativa opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

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Il risarcimento del danno da parte del dipendente

Il risarcimento del danno da parte del dipendente

DIRITTO DEL LAVORO:

IL RISARCIMENTO DEL DANNO DA PARTE DEL DIPENDENTE

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

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L’imprenditore si domanderà se è possibile richiedere il risarcimento del danno al dipendente che ha tenuto una condotta scorretta nell’ambito del rapporto di lavoro, soprattutto, se con il suo comportamento ha leso l’immagine dell’azienda.

Analizzando la giurisprudenza giuslavoristica, il dipendente che ha avuto una condotta lesiva nei confronti del datore di lavoro è chiamato a rispondere del suo comportamento sotto due profili di diritto sostanziale:

il primo contrattuale, quando il danno si manifesta nell’adempimento di uno degli obblighi connessi all’esecuzione della prestazione che gli ha affidato il datore di lavoro.

il secondo extracontrattuale (2043 CC), quando il danno è causa di un’attività che esula dallo svolgimento delle mansioni e quindi concreta una fattispecie ancor più grave come nel caso dei dipendenti pubblici assenteisti.

Si veda a tal proposito la nostra ultima news

Controlli del personale dipendente: abuso della Legge 104

oppure come nel caso delle “malattie immaginarie”

Dipendenti pubblici assenteisti

La nostra Agenzia Investigativa In entrambe le situazioni è chiamata a verificare le seguenti fattispecie:

1. Esistenza del danno materiale ad uno o più beni dell’azienda e quindi un danno di  immagine.
2. Danno da responsabilità extracontrattuale. Il datore di lavoro dovrà fornire la prova del nesso di causalità tra il danno rilevato e attività del dipendente.

Successivamente all’acquisizione di questi  elementi di prova, dovrà poi conseguire anche il risarcimento dei danni e la fase successiva che riguarda la quantificazione del risarcimento del danno subito da parte del datore di lavoro, ma questo è un argomento che affronteremo in un’altra news.

Contattateci e valuteremo insieme come richiedere il risarcimento dei danni subiti.

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Controlli del personale dipendente, abuso della legge 104/92

Controlli del personale dipendente, abuso della legge 104/92

CONTROLLI SUL PERSONALE DIPENDENTE: ABUSO DELLA LEGGE 104 /92

A cura di Maria Elena Masile (CIIE)

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Specialista in Criminologia, psicologia investigativa, criminal profiling e analisi della scena del crimine

Permessi Legge 104: sì al licenziamento per utilizzo estraneo all’assistenza.

Nell’ambito dei controlli sul personale, riteniamo opportuno informare i nostri assistiti e non, della recentissima ordinanza della Suprema Corte 23/03/2023

La Cassazione, con ordinanza 13 marzo 2023 n. 7301, conferma come legittimo il licenziamento per giusta causa del lavoratore che si avvale dei permessi 104 per finalità estranee ai motivi assistenziali, integrando la sua condotta un abuso di diritto e una lesione della buona fede.

La Corte d’Appello territorialmente competente, confermando la decisione del Tribunale, dichiarava legittimo il licenziamento per giusta causa inflitto ad una lavoratrice per avere  usufruito di permessi ai sensi dell’art. 33 Legge 104 /92 per finalità estranee ai motivi assistenziali.

Nello specifico la Corte d’Appello accertava che la lavoratrice nei giorni in cui aveva usufruito dei permessi 104 non si trovava a Napoli ad assistere il padre bensì a Latina o a Bruxelles così come era risultato dalle indagini di polizia giudiziaria condotte nell’ambito del procedimento penale per il reato di truffa  Avviato nei suoi confronti.
In questo caso i controlli sono stati effettuati dalla Polizia Giudiziaria.

E’ fondamentale sottolineare come le  dichiarazioni testimoniali dell’investigatore privato possono essere ammesse in giudizio, per dimostrare la liceità dei controlli. Il datore di lavoro può altresì allegare in giudizio le relazioni dell’Agenzia investigativa.

Riteniamo possa essere di vostro interesse la lettura di questo nostro articolo

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Dipendenti pubblici assenteisti

Dipendenti pubblici assenteisti

Dipendenti Pubblici Assenteisti, Ruolo e funzione dell’investigatore privato

Il datore di lavoro pubblico può rivolgersi all’investigatore privato per verificare il mancato svolgimento dell’attività lavorativa da parte del dipendente?
Ebbene SI.
Questa è la conclusione alla quale è giunta la Corte di Cassazione in una recente sentenza.
Il controllo, tuttavia, non deve essere diretto a verificare l’esecuzione delle prestazioni lavorative ma la causa dell’assenza del dipendente.
La Cassazione ha avuto modo di chiarire che è possibile rivolgersi all’agenzia investigativa nel caso via sia solo il sospetto o l’ipotesi in cui il dipendente pubblico sia assente dal posto di lavoro per dedicarsi ad altre attività, ad esempio, assenza dal posto di lavoro per attività
hobbistiche e quindi una finta malattia, richiesta del permesso sindacale per organizzare eventi ludici e/o sportivi, utilizzo illecito della legge 104 e quant’altro.

Al di fuori delle casistiche sopracitate, è vietato l’utilizzo di agenzie investigative.
Tali attività non possono essere delegate per nessun motivo agli istituti di vigilanza privata e pertanto a guardie giurate che non hanno nessun tipo di legittimazione per poter svolgere questi controlli. Nel qual caso si verificherebbe la fattispecie di reato di esercizio abusivo della professione.
A stabilirlo è lo statuto dei lavoratori che agli articoli 2, 3 e 4 delimita il campo entro cui il datore può vigilare sull’attività dei dipendenti.
In particolare, lo stesso può avvalersi di guardie giurate (articolo 2), ma solo per la contestazione di condotte che minacciano il patrimonio aziendale, (articolo 3)

Il codice civile all’articolo 2104, disciplina “la diligenza del prestatore di lavoro” afferma che il prestatore di lavoro è soggetto al potere di direzione e controllo sull’attività svolta, direttamente dal datore o dai preposti superiori gerarchici.

In questo contesto, si inserisce la recente sentenza, ovvero il licenziamento per motivi disciplinari.
Il dipendente si era dedicato in orario di lavoro ad altre attività.
Condannato sia in primo che in secondo grado il lavoratore ha ricorso in Cassazione contestando nel giudizio di legittimità l’inutilizzabilità degli elementi di prova ottenuti grazie all’attività dell’agenzia investigativa, a suo dire, contraria allo Statuto dei lavoratori.
Nel caso di specie, la Suprema Corte ha pienamente condiviso l’orientamento del giudice di appello nel ritenere il controllo in esame diretto “non a verificare le modalità di adempimento della prestazione lavorativa, ma le cause dell’assenza del dipendente dal luogo di lavoro, riguardanti il mancato svolgimento dell’attività lavorativa”.
Il dedicarsi ad attività extra in orario di lavoro è considerato di gravità tale da non essere soggetto alle limitazioni previste dallo Statuto dei lavoratori.
E’ fondamentale sottolineare come le dichiarazioni testimoniali dell’investigatore privato possono essere ammesse in giudizio, per dimostrare la liceità dei controlli. Il datore può altresì allegare in giudizio le relazioni dell’Agenzia investigativa.

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Indagini di preassunzione

Indagini di preassunzione

Cosa sono le indagini di pre assunzione?  Perché consigliamo le indagini di pre assunzione ?

Questa particolarità di servizio consente di monitorare il futuro candidato che in genere viene scelto durante la selezione di un nuovo posto di lavoro e verificare le sue reali  competenze professionali.

Ottenere un colloquio di lavoro? Il curriculum è vuoto! ad esempio non contiene tutte le richieste che l’azienda che sta per assumere richiede. Non convince !

Taluni candidati per attirare l’attenzione cercano di modificare il curriculum che sembra scarno per esempio:

• un periodo di inattività
Alcuni cercano di colmarlo con un’esperienza falsa un lavoro ad interim inventato di sana pianta o di prolungare il periodo del contratto precedente.

• Si esagera sul proprio titolo di studio o addirittura viene inventato
Il livello di istruzione richiesto dalle aziende per alcuni posti di lavoro è sempre più specifico ed elevato a volte certi diplomi vengono inventati, così come talune specializzazioni.

• Sopravalutazione delle competenze linguistiche
Taluni, vanno in vacanza per un determinato  periodo di tempo ad esempio due settimane, in un paese straniero, ciò non significa che il candidato parli perfettamente la lingua con un livello almeno B2.

Un’altra verifica che riteniamo sia molto importante, è quella di valutare insieme con il nostro Cliente quali sono le cause che hanno determinato la scelta di cambiare il posto di lavoro e soprattutto il rapporto professionale e personale che il futuro candidato aveva con i colleghi precedenti. Ad esempio se era una persona introversa, se creava occasioni di litigio con i colleghi, se fa uso o faceva uso di sostanze stupefacenti, assenze ingiustificate, ritardi e finte malattie. 
Le Investigazioni di pre assunzione sono necessarie per verificare l’integrità morale e professionale del futuro candidato.

Quanto premesso, pertanto, è un insieme di indagini che consiste nel raccogliere informazioni analitiche sul candidato da destinare ad attività all’interno della propria struttura, ma soprattutto, verificare se ciò che è stato scritto nel curriculum corrisponde realmente alla realtà.
Le indagini pre assunzione vengono svolte nel pieno rispetto della vigente normativa della Privacy ed in conformità con lo statuto dei lavoratori e riteniamo siano utilissime per prevenire possibili problemi sul posto di lavoro.

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