Omicidio stradale e investigazioni private

Omicidio stradale e investigazioni private

OMICIDIO STRADALE E INVESTIGAZIONI PRIVATE

UN FENOMENO IN CONTINUA ASCESA NEI GIOVANI

Le indagini difensive nel procedimento penale, nel più frequente dei casi che ci vengono sottoposti riguardano le lesioni colpose gravi, lesioni colpose gravissime, causate da tasso alcolemico o da manovre pericolose, eccesso di velocità, guida contromano, passaggio col rosso agli incroci, inversione di marcia su intersezioni, curve e dossi oltre che alcuni tipi di sorpasso.

Talvolta queste condotte possono dar luogo ad un reato ben più grave ovvero l’omicidio stradale

L’attività investigativa che si deve compiere nel caso di omicidio stradale od anche per lesioni aggravate derivanti da sinistro stradale è estremamente delicata.

Come interviene la nostra Agenzia Investigativa

Prima di tutto è fondamentale visionare lo stato dei luoghi ovvero dove si è verificato il sinistro che ha dato luogo all’omicidio  stradale, successivamente contattare le forze di polizia che sono intervenute sul luogo e nell’immediatezza del fatto al fine di capire la dinamica del sinistro ed eventuali concause che lo hanno determinato.

Reperire per tempo eventuali testimoni che non sono stati identificati ma soprattutto è fondamentale avere per tempo il quadro completo per decidere la tattica difensiva.

Non esitate a contattarci, insieme troveremo la soluzione al vostro problema.

La nostra Agenzia Investigativa opera su tutto il territorio regionale e nella penisola è associata Federpol e si attiene scrupolosamente al codice deontologico ed alla protezione dei dati personali in materia di privacy.

STUDIO MASILE INVESTIGAZIONI SRLS

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L’omicidio di Gianluca Cardia

L’omicidio di Gianluca Cardia

L’omicidio di Gianluca Cardia

Un caso drammatico

Brunello Masile per Rai due – Detectives

Gianluca aveva 23 anni. E’ stato fermato da un numero imprecisato di coltellate. Il movente? Gli imputati sono tre, tutti sardi.
Quando venne da me il padre di Gianluca Cardia mi disse testuali parole del figlio l’ultima volta che lo vide, non aveva notizie di Gianluca da un anno.

Mamma, babbo: smetto di fare il cameriere. Mi hanno offerto un posto come gelataio a Monaco

prosegue il padre “E’ rientrato in paese per salutare i familiari, ha trascorso qualche giorno di relax ed il pomeriggio del 30 gennaio è salito sull’aereo per Verona. L’ho accompagnato io ad Elmas. Era tranquillo,  sicuro di aver trovato un’ottima occasione di lavoro”.
A Vicenza è arrivato in treno ha depositato una valigia e due borsoni nella stazione.

Gianluca non aveva mai dato preoccupazioni in famiglia. Non riuscivo a capire cosa potesse essergli successo. Gianluca viene descritto dal padre come un bravo ragazzo, forse un po’ timido, in certe situazioni un po’ impacciato. Veniva da una famiglia semplice e molto onesta, persone perbene.

Vi chiederete quali ipotesi vennero fatte in merito alla sua scomparsa nella fase del colloquio preliminare?
Insieme al Sig. Cardia provammo ad ipotizzare diversi scenari: fuga per amore, cattivi rapporti con la famiglia, debiti…
Sottolineando, nel corso del colloquio, che nessuna di queste ipotesi ha mai avuto alcun riscontro oggettivo, tra l’altro, il papà di Gianluca mi disse che il ragazzo non aveva mai avuto problemi sul posto di lavoro.

Consigliai al Sig. Cardia di recarsi nuovamente sul posto di lavoro e di approfondire le ricerche con il titolare del ristorante e con i colleghi di lavoro.

Ribadisce e prosegue il papà di Gianluca

Aspettavamo una chiamata da Monaco ma non s’è fatto vivo.

Dalla Germania si fa sentire anche il gelataio: “Sapete dove sia finito?”

Aveva un appuntamento con me ma non è mai arrivato.

Vola, tra ricerche e inutili appelli, un anno. Nel frattempo (ma questo si scoprirà solo dopo), qualcuno si presenta al deposito-bagagli della stazione con lo scontrino e ritira tutto.

Solo il 23 gennaio del ’98 il Pedavena è una specie di cantiere: sono in corso lavori di ristrutturazione. In giardino, accanto al recinto che separa il ristorante dai binari della ferrovia, la terra ha restituito un cadavere dopo qualche colpo di pala. Vicino a un corpo martoriato, sesso maschile, età apparente tra i venti e i trent’anni, almeno dodici colpi da taglio sulla nuca (riferiscono i giornali ndr), c’è una patente. E’ quella di Gianluca Cardia. Chi l’ha ucciso, ha dimenticato di portargliela via.

Il resto è una triste storia.. la più triste della mia carriera professionale.

Brunello Masile, intervistato da Pino Rinaldi assieme all’allora capo della squadra mobile di Vicenza, Marco Odorisio e al giornalista Luigi Almiento, ripercorre la vicenda di Gianluca Cardia.

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